Come affermava il filosofo Karl Popper “tutta la vita è una continua risoluzione di problemi”. L’importante è saper far fronte a questi problemi trovando soluzioni efficaci al tipo di problema che si presenta, in un tempo ben definito. Il concetto che meglio spiega questo tipo di approccio viene definito problem solving.
Il problem solving è una pratica fondamentale anche e soprattutto nella gestione di un’azienda. In questo particolare caso si parla di problem solving aziendale: permette di definire il problema con chiarezza e precisione, senza ricorrere a soluzioni affrettate che si possono rivelare dannose per il profitto aziendale. Infatti, uno degli errori più comuni in azienda quando si deve affrontare un problema riguarda il trovare una soluzione immediata, guardando ai problemi come a un danno per l’impresa e non come a un’opportunità per migliorare i profitti, i processi, le relazioni e l’esperienza aziendale.
Di seguito quindi vedremo:
- Cos’è il problem solving
- Chi è il Problem Solver
- Quali sono le caratteristiche del Problem Solver
- Quali sono i compiti del Problem Solver.
1.Cos’è il problem solving
Il significato di problem solving è “risoluzione di problemi” e indica il processo con cui si analizza un problema per trovare la migliore soluzione possibile in tempi ben definiti.
Concretamente, si potrebbe definire il problem solving come quella tecnica che serve a risolvere un problema che ci impedisce di raggiungere quello che desideriamo.
Avendo a che fare ogni giorno con problemi e contesti diversi, è bene precisare che non esiste un’unica strategia efficace di problem solving. Rispetto al tipo di problema che si presenta, anche il procedimento adottato per trovare la migliore soluzione sarà a sua volta diverso.
Così in situazioni di vita quotidiana è possibile dover affrontare dei problemi, anche in azienda gli ostacoli sono all’ordine del giorno. Per questo è importante sapere come gestirli, eventualmente avvalendosi di una o più figure professionali qualificate in grado di fronteggiare e risolvere gli imprevisti.
2.Chi è il Problem Solver
La figura professionale che in azienda si occupa della risoluzione dei problemi in maniera efficace e proattiva è definito Problem Solver. È una figura che tutte le aziende dovrebbero avere al proprio interno poiché ha il compito di mantenere alta la produttività aziendale anche nei momenti difficili.
Può essere un professionista sia esterno che interno alle aziende. Solitamente le grandi imprese prevedono già al proprio interno un Problem Solver, poiché i problemi sono all’ordine del giorno. Dunque, la ricerca di una soluzione veloce ed efficace diventa fondamentale.
Tuttavia, nei casi più comuni il Problem Solver lavora all’interno di un’impresa solo finché la situazione non raggiunge l’equilibrio desiderato. Ritorna dunque ad essere un professionista esterno all’azienda, coinvolto solo in presenza di un problema e per questo in grado di mantenere un certo distacco, valutando la situazione in maniera oggettiva. Per raggiungere i risultati sperati dall’azienda, infatti, il Problem Solver deve poter godere di una piena libertà di azione.
3.Quali sono le caratteristiche del Problem Solver
Per diventare Problem Solver non ci sono corsi da seguire. È infatti un ruolo che può essere svolto solo da chi ha precise soft skills utili a gestire in maniera efficace le situazioni di crisi. Infatti, come abbiamo visto, non sempre l’azienda necessita di affidarsi ad un professionista esterno alla propria azienda, purché abbia un personale che abbia sviluppato determinate tecniche di problem solving.
In particolare, le soft skills di cui si avvale un Problem Solver sono:
- buone capacità comunicative;
- la proattività, ovvero un atteggiamento comportamentale che implica l’agire in anticipo per risolvere o evitare un problema;
- l’ascolto attivo di tutti coloro che presentano una determinata problematica;
- l’atteggiamento positivo di fronte ai problemi, ovvero avere la convinzione di poter risolvere qualsiasi ostacolo infondendo fiducia agli altri;
- l’elasticità e la flessibilità di adattarsi alle diverse situazioni e di riuscire a tenere in considerazione più punti di vista;
- la pazienza, dovendo lavorare a stretto contatto con persone scontente e frustrate a causa della problematica che dev’essere affrontata;
- capacità di lavorare in autonomia e anche all’interno di team;
- la gestione dello stress, anche in presenza di imprevisti.
4.Quali sono i compiti del Problem Solver
Il problem solving è il metodo con cui il Problem Solver prevede possibili soluzioni per i problemi che si presentano alle imprese. In realtà però è un’attività che, insieme ad altre, permette al professionista di raggiungere il risultato prefissato.
In particolare, gli step che la figura del Problem Solver deve affrontare sono cinque:
- Problem finding, ovvero l’identificazione del motivo che ha fatto scaturire il problema.
- Problem setting, che consiste nella definizione del problema.
- Problem solving, è il passaggio che comincia a prevedere una soluzione. Dopo aver capito bene di cosa tratta il problema, si può iniziare a ipotizzare delle possibili azioni risolutrici.
- Decision making, ovvero la presa di decisione – condivisa dall’intera azienda – sulle azioni da attuare.
- Decision taking, attuazione di tutte le misure volte a favorire la ripresa dell’azienda.
Se sei interessato a sviluppare questa importante soft skill dai uno sguardo al nostro corso di formazione Problem Solving e Decision Making.