Non ci sono grandi novità per i dipendenti pubblici in materia di smart working rispetto a quanto disposto dal precedente DPCM dello scorso 19 Ottobre. In particolare, è fortemente raccomandato il ricorso allo smart working in modalità semplificata, che durerà fino alla fine dello stato di emergenza, quindi fino al 31 gennaio 2021.

Ma vediamo più nel dettaglio:

  1. Cosa si intende per lavoro agile
  2. Cos’è lo smart working in modalità semplificata
  3. Quali sono le nuove disposizioni per la PA.

1. Cosa si intende per lavoro agile

Il lavoro agile (o smart working) è una nuova modalità di esecuzione della prestazione lavorativa che consente al lavoratore di lavorare in modo flessibile e nel rispetto degli obiettivi prefissati, permettendogli di conciliare i tempi di vita e lavoro, assicurandone comunque la produttività. È disciplinato dalla Legge 81/2017  “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato”, che prevede:

  • l’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro;
  • l’utilizzo di strumentazioni che consentano di lavorare da remoto (pc portatili, tablet e smartphone);
  • la parità di trattamento – economico e normativo – rispetto ai loro colleghi che eseguono la prestazione con modalità ordinarie e in presenza;

2. Cos’è lo smart working in modalità semplificata

Per modalità semplificata si intende la possibilità conferita dal nuovo DPCM di ricorrere allo smart working senza che vi sia previa richiesta di accordo individuale o autocertificazione di cui alla L. n. 81/2017.
La possibilità di usare la procedura semplificata per la comunicazione dello smart working si conclude il 31 gennaio 2021. Si legge infatti nell’avviso sul sito del Ministero:
“Nel periodo in cui è stato dichiarato lo stato di emergenza (attualmente fissato al 31 gennaio 2021), le modalità di comunicazione del lavoro agile restano quelle previste dall’art. 90, commi 3 e 4, del D.L. 19 maggio 2020, n. 34, convertito dalla legge n. 77 del 17 luglio 2020, utilizzando la procedura semplificata già in uso (per la quale non è necessario allegare alcun accordo con il lavoratore), con modulistica e applicativo informatico resi disponibili dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.”
La procedura telematica semplificata è disponibile sul portale Servizi Lavoro del Ministero.
Sul sito istituzionale, il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali mette a disposizione anche i documenti da utilizzare:

  • il Modulo per la comunicazione dei periodi di lavoro in modalità di smart working;
  • il file Excel per indicare l’elenco dei lavoratori coinvolti.

3. Quali sono le nuove disposizioni per la PA

Le nuove disposizioni in materia di smart working prevedono che ciascun dirigente debba:

  • organizzare il lavoro assicurando che almeno il 50% del personale lavori a turno in modalità di lavoro agile;
  • favorire la rotazione del personale per garantire un’equilibrata alternanza nello svolgimento dell’attività lavorativa in smart working e in presenza;
  • adottare tutte le soluzioni utili, quindi anche tecnologiche e informatiche, ad assicurare la possibilità di svolgere il lavoro da casa, soprattutto per lavoratori fragili e per i dipendenti genitori durante eventuali quarantene scolastiche dei figli;
  • garantire lo svolgimento delle attività formative per tutto il personale;
  • individuare le priorità di personale a lavorare in modalità agile in base alle condizioni di salute del dipendente e dei componenti del suo nucleo familiare, alla presenza in quest’ultimo di figli minori di 14 anni, alla distanza tra la zona di residenza o di domicilio e la sede di lavoro e al numero e alla tipologia di mezzi di trasporto utilizzati, con i relativi tempi di percorrenza;
  • organizzare e svolgere le riunioni in modalità a distanza, eccetto che nel caso di motivate ragioni.

In ogni caso, è previsto che le Amministrazioni Pubbliche devono assicurare le percentuali più elevate possibili di lavoro agile.