Lo smart working nella Pubblica Amministrazione viene introdotto per la prima volta con la Legge 124/2015, con l’obiettivo di far lavorare con modalità di lavoro “agile”, almeno il 10% dei dipendenti pubblici entro 3 anni. Nonostante i pareri contrari, nel 2017 vengono estese le linee guida a supporto di una maggiore diffusione di tale modalità di lavoro, ma come ben sappiamo, è l’attuale situazione emergenziale a smuovere definitivamente gli animi, portando le Amministrazioni ad adottare e a far proprio il lavoro “agile”, rivolgendosi a ditte specializzate nella consulenza, partecipando a corsi di formazione e acquistando strumenti hardware e software.
L’introduzione dello smart working nella PA, nonostante generi non poche difficoltà organizzative e strutturali, rappresenta una profonda rivoluzione del sistema, sia da un punto di vista culturale che organizzativo e porta con sé numerosi vantaggi per lavoratori e non solo.
Ma quali sono questi vantaggi e come possono influire positivamente sulla produttività e sull’economia della PA? Vediamoli insieme.

  1. Autonomia
  2. Conciliazione lavoro e vita privata
  3. Risparmio di denaro
  4. Innovazione digitale
  5. Valutazione dei risultati
  6. Inclusione

1. Autonomia

Lavorare in libertà, non significa non lavorare. Una delle principali conseguenze dello smart working, è la valorizzazione delle risorse umane e la responsabilizzazione attraverso la concessione di autonomia. La possibilità di organizzare il proprio lavoro secondo i propri ritmi diventa così una grande dimostrazione di fiducia da parte della dirigenza e di conseguenza aumenta il senso di responsabilità dei dipendenti rispetto ai propri compiti.

2. Conciliazione lavoro e vita privata

Il secondo vantaggio derivante dallo smart working è la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro. Lavorando da casa, infatti, si riesce a gestire meglio il proprio work-life balance, valorizzando il tempo a disposizione e abbattendo i costi legati agli spostamenti. L’introduzione dello smart working, impattando sul benessere e sulla qualità della vita dei propri dipendenti, può essere considerata una misura di welfare aziendale e si riflette così in positivo anche sulla produttività.

3.Risparmio di denaro

La parziale o totale chiusura al pubblico, la digitalizzazione di molte pratiche prima gestite in cartaceo e un minor “traffico” di personale dipendente negli uffici pubblici, ha un percettibile impatto sui costi di trasporto, fornitura e manutenzione relativi alla struttura. Trattasi di una vera e propria razionalizzazione nell’uso delle risorse, quindi risparmio in termini di costi con la possibilità di allocazione dei budget per eventuali investimenti e nuove attività.

4.Innovazione digitale

Promuovere lo smart working significa promuovere uso delle tecnologie digitali più innovative. Il lavoro “agile” diventa quindi una leva per la trasformazione digitale e per lo sviluppo delle conoscenze digitali. Una PA che si apre al cambiamento digitale, è una PA che va incontro ad una maggiore sostenibilità e ad un miglioramento dei propri processi per un servizio efficiente e snello.

5.Valutazione dei risultati

Quando gli orari di lavoro e la quantità di lavoro svolto assumono un ruolo di secondo piano, prevale la qualità delle performance. La capacità di delegare, di concedere autonomia e la responsabilizzazione dei dipendenti, porta con sé la necessità di rafforzamento dei sistemi di misurazione e valutazione delle performance basate sui risultati e sui livelli di servizio. Saper valutare i risultati, significa anche avere una maggiore consapevolezza delle potenzialità del proprio gruppo di lavoro e delle azioni di miglioramento delle procedure e dei protocolli.

6.Inclusione

Una minore necessità di trasferte e di spostamenti casa-lavoro e lavoro-casa, consente una maggiore integrazione delle persone con mobilità ridotta. Non solo, recenti studi dimostrano che viene anche meno la discriminazione di genere. Ancora una volta, ci si concentra sul risultato e non su chi o come.

Insomma, lo smart working è una leva di cambiamento per le PA e i suoi lavoratori e permette di combattere la “burocrazia difensiva”, perché consente di andare oltre l’adempimento, promuove la collaborazione, la programmazione, la gestione e i risultati. Formare i propri dipendenti in tema di smart working e innovazione digitale, significa mettere al centro i dipendenti, all’interno di un progetto più ampio orientato alle risorse umane, che punta sulla valorizzazione delle persone e sulla fiducia tra lavoratori e amministrazione.

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