Solitamente in ambito aziendale è poca la differenza che a livello professionale si attribuisce al leader e al manager. Le due figure vengono infatti considerate quasi come fossero facce della stessa medaglia, quando in realtà le loro funzioni sono differenti. Ciò che non cambia è il livello nella scala gerarchica: infatti, all’interno dell’azienda i due professionisti hanno la stessa mole di responsabilità e prestigio.

Ad ogni modo, per poter essere considerati dei veri dirigenti bisognerebbe possedere sia le qualità di project management che di leadership.

Di seguito quindi affronteremo:

  1. Manager e Leader: chi sono
  2. Caratteristiche che differenziano il manager e dal leader
  3. Un leader è un manager, ma un manager non sempre sarà un leader.

 

1.Manager e Leader: chi sono

Le aziende attuali hanno bisogno necessariamente al proprio interno di manager e leader.

Ma, chi è il manager e chi è il leader?

In particolare, per manager si intende colui che amministra e gestisce un certo assetto aziendale con lo scopo di renderlo maggiormente stabile e strutturato. Concretamente, si occupa di strutturare, organizzare, monitorare le azioni di chi ha particolari mansioni e specifici obiettivi da rispettare. Dunque, scopo del manager è quello di migliorare lo schema lavorativo che gli è stato affidato, cercando di rendere più produttiva l’area sotto il proprio controllo.

Mentre, per leader si intende colui che innova la struttura seguendo uno schema personale. Ha dunque una visione d’insieme dell’azienda e dello specifico settore e può decidere, se lo ritiene necessario, di modificarne alcuni aspetti con l’obiettivo di ottimizzare il risultato finale. Tra i suoi compiti rientra anche quello di risolvere i problemi che si presentano all’azienda e la gestione delle risorse umane.

Sintetizzando, possiamo affermare che il manager risponde alle domande “come?” e “quando?”, mentre il leader risponde a “cosa?” e “perché?”.

2.Caratteristiche che differenziano il manager dal leader

Come abbiamo detto, il manager è colui che si focalizza sulla gestione e strutturazione di una sezione dell’azienda cercando di renderla il più efficiente possibile, mentre il leader è colui che ha una visione dall’alto dell’azienda e si focalizza sulle risorse umane e sulla struttura aziendale in generale.

Se siete curiosi di capire cosa fa il manager, vi servirà sapere che i compiti principali che svolge un manager sono:

  • strutturare, gestire e monitorare i flussi e carichi lavorativi;
  • organizzare tutte le procedure dell’area di sua competenza; 
  • controllare le varie mansioni del personale dell’area di sua competenza, verificando che siano raggiunti gli obiettivi nelle scadenze previste.

Mentre se l’interrogativo consiste nel sapere cosa fa il leader, quest’ultimo si occupa di:

  • gestire le risorse umane di un’azienda;
  • ascoltare i vari team di lavoro, stimolandone la motivazione;
  • creare un clima di collaborazione;
  • gestire i conflitti che possono generarsi all’interno di team con competenze diverse.

Ad ogni modo, la differenza sostanziale tra le due figure professionali è che, mentre il manager si occupa esclusivamente della propria area di competenza, il leader deve gestire i vari dipendenti e interagire con i diversi settori aziendali.

 

3.Un leader è un manager; un manager non sempre sarà un leader

In base a quanto detto, possiamo affermare che un leader che abbia anche le competenze sopra descritte può anche essere considerato un manager. Al contrario, non è detto che un manager sia necessariamente anche un leader, poiché può non sviluppare le competenze caratteristiche di un leader o può non comportarsi come tale. Ad ogni modo, le due figure sono comunque poste al medesimo livello nella scala gerarchica aziendale e sono complementari perché entrambe necessarie per lo sviluppo di un’azienda.

Il contesto aziendale attuale, infatti, necessita allo stesso modo di competenze adatte alla gestione di un determinato assetto aziendale per renderlo maggiormente stabile e strutturato, ottimizzandone in questo modo i risultati (manager) e, al tempo stesso, di competenze in grado di avere una visione d’insieme sull’intera azienda, sapendo quando proporre innovazioni, cambiare gli assetti, adattarsi a determinate misure, ascoltando e gestendo i vari team aziendali (leader).

L’esigenza di avere queste due figure in azienda è sorta soprattutto negli ultimi anni, conseguentemente allo sviluppo del mercato del lavoro, al superamento dei confini nazionali e quindi alla necessità di competere con molte più aziende e mercati e, soprattutto, ad una maggiore importanza che si è data al benessere dei lavoratori e ai rapporti interpersonali a livello aziendale.

Sulla base di questa premessa, le aziende si sono aggiornate cercando e formando manager che, assieme alle proprie competenze gestionali, hanno anche le competenze trasversali di un buon leader, ovvero: saper comunicare in modo chiaro ed empatico, saper creare un clima di collaborazione e stimolazione, saper valorizzare le persone e le loro capacità.

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